Uno sguardo nuovo sulla vita
“Non vi lasceremo soli”

 

Oggi è festa grande per i ragazzi del Carcere di Forlì e lo è anche per noi della San Vincenzo, desiderosi di collaborare al restauro di una dignità umana forse considerata perduta. Mossi anche dalla gioia di fare recuperare ai nostri fratelli rinchiusi parte di vita, condizionata da forzata inattività.

Oggi si celebra dunque la giornata clou del calcetto, per un sfida finale di campionato che ha visto contrapporsi, per un certo periodo, ragazzi dei diversi piani del carcere. È una occasione preziosa per solidarizzare con questi uomini sofferenti nel corpo, nello spirito, nell’anima, è una opportunità di confronto con gli “esterni” dimostrando di non essere né diversi, né inferiori, né meno abili. C’è, da ultimo, anche l’opportunità di dimostrare che la diversità del proprio “status” non può diventare discriminazione.Sbarre di carcere Dare animo a una giornata altrimenti condannata alla tetra routine di tanti altri giorni è di una necessità unica e dona, al di là di una sana rivalità calcistica, veri sentimenti di amicizia e solidarietà. Sono il piacere e l’ardore agonistico di confrontarsi che la fanno da padrona nella finale per il primo e secondo posto, nella sfida che mette di fronte i rossi e i gialli.

Agli ordini degli arbitri le squadre si schierano al centro del campo e salutano gli spettatori… assiepati lungo le linee laterali. La partita ha un inizio veemente, rossi e gialli cercano in ogni modo di superarsi in una animosità che supera gli stessi entusiasmi per i goal segnati. I desideri espressi superano certamente le grida per i goal realizzati o dei rammarichi per quelli subiti. Alla fine si contano 24 reti: 16 per i gialli, 8 per i rossi. Vincono dunque i gialli e, agli applausi, si aggiungono anche gli sfottò.
Ai vincitori vengono regalati completi da gioco, ai perdenti magliette sportive del Cesena. Poi c’è il rinfresco con i pasticcini. Il tutto alla presenza del Comandante e del suo staff. C’è così l’occasione di rivolgere un plauso all’organizzazione per la riuscita del torneo, alla iniziativa che altro non è che uno dei modi per costruire persone migliori che possano, all’uscita del carcere, misurarsi alla pari con gli altri uomini.

La dott.ssa Zattoni loda il volontariato senza il quale tanti progetti per ricreare degli uomini “più” andrebbero perduti. Le condizioni di vita delle carceri sono, a causa di mancanza di risorse finanziarie, molto precarie; se non ci fossero i volontari sarebbe veramente una “debacle”. Luigi esprime il suo compiacimento per la riuscita del torno auspicando trattarsi di un tempo costruttivo di buone relazioni di amicizia e benessere e propone ulteriori coinvolgenti iniziative. Morosi, arbitro e collaboratore si dice commosso per l’esperienza vissuta a contatto con questi fratelli; formula l’augurio di una sempre più proficua attività con il Centro Sportivo Italiano. Rivolto ai presenti chiude con un citazione tratta dal discorso di Papa Francesco del 07/06/2014 agli sportivi “Non dovete accontentarvi di giocare solo al centro del campo o di difendervi, dovete cercare di giocare sempre all’attacco, dando sempre il meglio di voi stessi”.

Luigi e Poldo vincenziani

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