1833 - 2008
Un po' di storia... La fondazione della Società!

“La Conferenza di carità è fondata a Parigi, capitale della Francia, il 23 aprile 1833, in un clima d'instabilità politica e di grande miseria sociale, in cui i laici hanno un ruolo rafforzato nella Chiesa, a causa delle persecuzioni antireligiose della rivoluzione, e dove le opere assumono una grande importanza per rispondere alle critiche “dell'inutilità„ della religione.

In occasione di un dibattito tempestoso tra studenti nel corso delle “Conferenze di Storia„, Taillandier espresse la sua stanchezza di queste discussioni, e propose di riunire gli studenti cristiani soltanto per praticare la carità. Quest'idea sarà ripresa da Ozanam, accettata dai loro amici, in reazione ad un attacco frontale: ''Il cristianesimo ha fatto in passato prodigi; ma oggi il cristianesimo è morto. E, infatti, voi che vi vantate di essere cattolici, cosa avete fatto? Dove sono le opere che dimostrano la vostra fede, e che possono farcela rispettare ed ammettere?''

Il 23 aprile 1833 alle ore 20, al numero 18 di rue du Petit Bourbon-Saint Sulpice, nei locali della "Tribuna cattolica", giornale del clero, un uomo maturo, Emmanuel Bailly (proprietario e principale redattore del giornale), 40 anni, e sei studenti, dai 19 ai 23 anni - Frédéric Ozanam, Paul Lamache, Auguste Taillandier, François Lallier, Jules Devaux e Félix Clavé - sono riuniti. Non si conosce il ruolo di ciascun partecipante alla riunione, ma possiamo solo ritenere la fondazione [della Società di San Vincenzo de Paoli] una azione collettiva.

Sono presenti un certo numero di elementi che si dovevano ritrovare in seguito: l'arredamento della stanza (il tappeto verde, le candele, il cappello in fine di seduta per la questua); il rituale (la preghiera all'inizio ed alla fine), ecc.; non si poté tuttavia discutere sulle famiglie povere, poiché non erano ancora note: ma si decise di adottare il metodo della visita a domicilio.

Altri principi fondamentali sono:

• L'importanza della preghiera, opera cattolica: La preghiera è prima, la carità seconda; la fede è lo scopo, la carità è il mezzo. L'inversione delle priorità avrà luogo soltanto negli anni 1840 sotto l'effetto della scoperta della miseria e dell'entrata nell'opera di uomini più anziani che hanno già un'esperienza della carità.



• Un'organizzazione collettiva di carità: non è individuale, ma passa per la Conferenza: se lasciata ai soli individui, essa è sottoposta ai rischi delle sensazioni personali, del tempo, male distribuita, e in definitiva inefficace.



• La visita a domicilio proposta da Bailly che la praticava da venti anni.”

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